Diritto del Lavoro

Il diritto del lavoro può essere considerato una branca del diritto privato, esso va a disciplinare i rapporti tra lavoratore e datore di lavoro, tenendo in considerazione diritti e doveri di entrambe le parti.

Il diritto del lavoro nel tempo

Il contratto di lavoro può essere inserito tra quelli a prestazioni sinallagmatiche, ma storicamente si è ritenuto che i lavoratori fossero in una posizione deteriore rispetto ai datori di lavoro ed è proprio questa particolarità ad aver portato all’adozione dello Statuto dei Lavoratori (legge 300 del 1970) e delle norme processuali che nel complesso davano particolare tutela ai lavoratori con un alleggerimento dell’onere probatorio a carico di costui.
Ad oggi, con l’entrata in vigore del Jobs Act e dei suoi decreti attuativi, parte di tale impianto è venuto meno e vi è stata un’attenuazione dello squilibrio tra datore di lavoro e lavoratore.

Jobs Act e demansionamento

Una modifica sostanziale che ha riguardato il diritto del lavoro si applica al demansionamento. Il Jobs Act prevede la possibilità di modificare le mansioni del lavoratore dipendente, ciò attraverso un inquadramento verso il basso rispetto alla fattispecie prevista originariamente nel contratto. La normativa stabilisce i casi in cui è possibile per il datore di lavoro procedere in tal modo e i limiti che incontra. In particolare si può procedere ad una dequalificazione nel caso in cui ciò si renda necessario per salvare il posto di lavoro, o sia necessario attuare riorganizzazione a fronte di una crisi aziendale. Il lavoratore però non perde il diritto all’inquadramento economico precedente, ma vengono meno le retribuzioni collegate alle prestazioni accessorie, ad esempio l’indennità di cassa.

Nuova disciplina dei licenziamenti

Una sostanziale modifica allo Statuto dei Lavoratori è inerente al licenziamento, resta infatti il diritto al reintegro nel posto di lavoro solo nel caso in cui il licenziamento sia discriminatorio o nullo, ad esempio mancando la forma scritta, mentre negli altri casi, se anche il giudice dovesse rinvenire che lo stesso è stato perpetrato senza giusta causa o giustificato motivo, non dovrà reintegrare il lavoratore, ma sarà dovuto solo un risarcimento pecuniario da fissare in base alla durata del rapporto di lavoro. Solo in limitati casi il giudice potrà stabilire il reintegro del lavoratore nelle sue mansioni.

La legge Fornero e il processo del lavoro

Le modifiche al diritto del lavoro hanno interessato anche il processo: in questo caso si è proceduto con la legge Fornero n°92 del 2012. Il nuovo rito si applica esclusivamente ai rapporti caratterizzati da “tutela reale” e in particolare all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e successive modifiche, rientra quindi in tale disciplina anche la nuova normativa sui licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo. Il nuovo rito prevede una maggiore celerità con eliminazione, con discrezionalità del giudice, di formalità non essenziali.

Il lavoratore che intende impugnare il licenziamento deve farlo davanti al giudice, questo in breve tempo deve accogliere o rigettare la domanda con un accertamento dei fatti di tipo sommario. Il giudice deve fissare l’udienza entro 40 giorni dal deposito del ricorso, la notifica dello stesso deve avvenire almeno 25 giorni prima della data dell’udienza e per rendere più celere questa fase si può procedere anche tramite posta elettronica. Nell’udienza vengono raccolte le varie prove e si emette ordinanza.

La seconda fase è eventuale e consiste nell’impugnazione della decisione del giudice davanti allo stesso Tribunale. Anche in questo caso il giudice ha una certa discrezionalità per quanto riguarda la scelta degli atti di istruzione che ritiene ammissibili. Avverso la decisione sull’opposizione all’ordinanza, si può procedere davanti alla Corte di Appello, ma qui non possono essere prodotti nuovi mezzi di prova.

Il contratto di lavoro

Il diritto del lavoro, oltre a disciplinare la risoluzione dei momenti “patologici” del rapporto di lavoro, disciplina anche le tipologie contrattuali e quindi gli elementi necessari affinché si integri in certo tipo di rapporto di lavoro piuttosto che un altro. Anche in tale materia il Jobs Act ha portato significativi cambiamenti andando ad eliminare alcune tipologie contrattuali precarie, come i Co.Co.Pro e inserendo il contratto a tutele crescenti, il cui obiettivo è stabilizzare il rapporto di lavoro.
La complessità del diritto del lavoro e le tante novità che negli ultimi anni si sono susseguite richiedono in caso di controversie il ricorso ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro.

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Diritto del Lavoro: Il diritto del lavoro nel tempo, Jobs Act demansionamento, Nuova disciplina dei licenziamenti, La legge Fornero e il processo del lavoro.
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